Nicolicchia STUDIOS


Vai ai contenuti

LA VITA

LELIO ESTEVAR

Lelio Estevar nacque in Portogallo, a Vila Nova de Gaia, nel 1750. Primo di quattro fratelli è di famiglia benestante.
Il padre è un ricco commerciante e produttore di vini, molto apprezzato in quel periodo. Giovanissimo comincia a coltivare la passione per i viaggi e le esplorazioni, con grande disappunto del genitore che lo vorrebbe più partecipe nella gestione dell’azienda familiare. Tale era il desiderio di viaggiare che giovanissimo entrò nella marina Spagnola e,
dopo anni di pratica nelle rotte che collegavano le colonie alla Spagna, divenne un esperto marinaio e navigatore. Le sue esplorazioni, per quanto ci è dato di sapere, oltre ad aprire nuovi canali commerciali e diplomatici, risentivano molto della grande umanità di cui Estevar era dotato. Egli si interessò con grande attenzione, alle varie culture che ebbe modo di incontrare, appuntando minuziosamente, qualsiasi particolare riguardante la religione, la storia, l’organizzazione sociale, le leggende e i misteri di ogni etnia che andava incontrando nel suo cammino.
Essendo un devoto cattolico riuscì ad ottenere, durante una visita a Roma nel 1780, il sostegno di Papa Pio VI per nuove esplorazioni e possibili ulteriori evangelizzazioni, cosa che gli era stata negata da Carlo III Re di Spagna che proprio in quel periodo era impegnato a cercare di governare la rivolta scoppiata a Tungasuca, sull’Altopiano del Perù, per mano di Tupac Amaru II, che fra il 1780 e il 1782 fece tremare dalle fondamenta il secolare impero che la Spagna, con le lacrime e il sangue di generazioni d’Indiani, s’era costruito nell’America del Sud. Nel suo "girovagare" ebbe la possibilità di conoscere: il Perù, l'Equador, la Colombia, i Caraibi, il Messico, il Guatemala e il Brasile. Enorme fu il patrimonio di conoscenze umane che Estevar acquisì nei circa 30 anni di continui viaggi che seguirono l'incontro con Papa Pio VI. Proprio in questo periodo, grazie alla sua particolare sensibilità, ebbe modo di dedicarsi anche all'arte dello scrivere, trasferendo, su carta, le emozioni di una vita avventurosa, in continuo contatto e confronto con le molteplici sfaccettature dell'animo umano e con le forze della natura. Forse, in una continua e incessante ricerca di Dio, quel Dio silenzioso la cui presenza egli percepiva, specialmente, nelle lunghe notti di navigazione. Così i suoi diari divennero un bagaglio sempre più corposo, che mai lo abbandonò. Nel 1809 sbarca a Porto Rico, nelle Antille, in quella che sarebbe stata la sua ultima traversata. Una forma imprecisata di infezione lo costrinse a non prendere il mare per il ritorno in patria, obbligandolo a una sosta forzata. Così, forse per un presentimento, forse per la stanchezza o forse per il desiderio di tirare le somme di una vita, a 59 anni, insieme ai suoi diari, prende dimora fissa nell'isola. Tra alti e bassi, dovuti alle sue ormai precarie condizioni di salute, visse a Porto Rico per circa altri sette anni, dedicandosi solo alla scrittura. Si spense serenamente al tramonto del 18 luglio 1816, su un giaciglio che fece sistemare poche ore prima, in modo tale che gli fosse agevolmente possibile vedere il mare, l'orizzonte e il sole che tramontava, forse nella romantica consapevolezza che quello sarebbe stato, tra tutti, l'unico vero viaggio. Purtroppo, alla sua morte, gran parte dei suoi scritti sono andati perduti, ma ciò che resta, basta a far conoscere l’animo del vero Estevar, il viaggiatore di Dio.


Home Page | FOTO VIAGGI | FOTO PIERO | VIDEO | LELIO ESTEVAR | MUSICA | LINK UTILI | VARIE | RISERVATA | CONTATTI | CLARA | Mappa del sito


Menu di sezione:


Torna ai contenuti | Torna al menu